Se al nome di Virgilio Alterocca viene naturale associare un’innata apertura rispetto alle conquiste del progresso, è curioso tuttavia rilevare come fu ben altra la sua prospettiva circa la questione della linea tranviaria Terni-Collestatte.

Sebbene per lo sviluppo della città l’introduzione del tram fosse da considerarsi un fatto di notevole importanza, fin dalle prime fasi del progetto Alterocca non fece invece mistero delle sue perplessità in materia, rivelando pure in questo caso quella proverbiale lungimiranza che lo contraddistinse durante tutto il corso della sua vita.

Come è possibile che il geniale imprenditore del primo telefono pubblico in Umbria e delle cartoline illustrate nutrisse delle riserve su un servizio tanto invocato dalla cittadinanza?

Cerchiamo allora di capire le ragioni di questo suo atteggiamento, tanto più attuali alla luce del triste episodio di cronaca che ha visto scontrarsi due treni in Puglia solo qualche giorno fa.

Correva l’anno 1901, e Alterocca siedeva sui banchi del municipio nel ruolo di consigliere comunale, eletto nelle fila del Partito Socialista. Nel mese di gennaio cominciarono a posizionarsi le rotaie presso la Barriera Valnerina, in vista dell’inaugurazione della linea che sarebbe avvenuta nel dicembre dello stesso anno.

Mancava quindi ancora un po’ di tempo prima della fatidica data, ma già Alterocca raccomandava di tenere a mente la futura incolumità dei pedoni. A giugno tornò a battere sullo stesso tasto, prima chiedendo l’allargamento del ponte sul torrente Serra e l’adeguamento delle ringhiere, poi pregando l’amministrazione di prendere tutti i provvedimenti possibili per impedire che l’esercizio del tram elettrico avesse costituito pericolo per i cittadini.

Giunti a dicembre, nell’imminenza della storica data che avrebbe sancito l’avvio della corsa su rotaia, ecco ancora Alterocca insistere con il Sindaco (Domenico Claradonna) sul tema della sicurezza, specie in considerazione di come le prove svolte avessero dimostrato la particolare velocità del nuovo mezzo pubblico.

Si faccia allora attenzione ai diversi episodi di cronaca che segnarono l’avvento del tram.

Inaugurato il 14 dicembre 1901, con tanto di entusiastici e comprensibili proclami, già il giorno successivo il tram fece registrare un guasto alla turbina, a cui seguì un urto tra due carrozze a poche ore di distanza (16 dicembre).

Se in tale occasione l’impatto causò ai passeggeri giusto uno spavento, lo stesso non si può certo dire rispetto a quanto poi capitato il 23 maggio 1902, trovandosi notizia di un grave incidente nella zona di Collestatte in cui due persone morirono (il conducente Crisostomi e il viaggiatore Liberotti) ed altre quattordici rimasero seriamente ferite. Ciò a causa della collisione con un altro tram carico di materiali.

Ne seguì una giornata di lutto cittadino, ben 6.000 persone presiedettero ai funerali delle vittime, il servizio tranviario riprese poi regolarmente, ma tutti assunsero consapevolezza circa il suo potenziale pericolo.

E scusate se Alterocca era da oltre un anno che andava chiedendo le necesssarie precauzioni…

Tali notizie sono tratte dalla ricerca condotta da chi scrive questo articolo e per la quale si sta cercando di raccogliere fondi per la prossima pubblicazione.

Per avere informazioni sulla relativa campagna, si veda la pagina https://www.produzionidalbasso.com/project/per-la-pubblicazione-di-una-biografia-su-virgilio-alterocca/

Christian Armadori

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