Sono oggi a parlarvi di un organaro ternano del XVIII secolo, il cui nome è saltato fuori durante le ricerche condotte per i 250 anni del passaggio di Wolfgang Amadeus Mozart dalla città di Terni.

Come in molti sapranno, questa ricorrenza sarà degnamente celebrata nella splendida cornice di Piazza San Francesco, e rientra all’interno delle iniziative organizzate dall’associazione culturale Porto di Narni, approdo d’Europa per il Terni Falls Festival.

Nel tentativo di reperire notizie storiche circa il particolare episodio, avvenuto l’11 luglio 1770, ho sentito da più parti delle voci che avrebbero dell’eccezionale, ma non suffragate purtroppo da nessun documento a conferma.

Si racconta infatti che il giovane musicista austriaco, ancora 14enne all’epoca del suo transito dal nostro territorio, avrebbe addirittura suonato l’organo del Duomo di Terni, proprio come aveva fatto a Civita Castellana solo qualche ora prima. Altri ipotizzano invece che Mozart possa essersi esibito per conto della famiglia Gazzoli.

Ciò sarebbe avvenuto grazie all’intercessione di un vecchio organaro ternano, Domenico Densi, ribattezzato Denzi nel dialetto locale.

Seppure affascinante, ho ritenuto da subito che tale informazione andasse letta con molta cautela, per tutta una serie di ragioni.

Se si prendono per buone le indicazioni di Leopold Mozart, padre del genio, la permanenza sul suolo ternano di Wolfgang Amadeus si sarebbe protratta appena per qualche ora, giusto il tempo di riposare, per poi riprendere il viaggio verso Loreto alle prime luci dell’alba (lettera scritta da Bologna il 21 luglio 1770). I Mozart erano partiti da Civita Castellana intorno alle 16.30.

Domenico Densi, classe 1691, aveva a quel tempo 79 anni. Nonostante l’età avanzata, nulla ci vieta di pensare che l’organaro potesse davvero aver fatto accedere Wolfgang Amadeus all’organo del Duomo, o lo avesse introdotto alla famiglia Gazzoli.

Possibile tuttavia che nessun testo di storia locale abbia mai fatto cenno ad un simile avvenimento?

Basti considerare che tra i registri dell’Archivio di Stato non si trova traccia neppure del passaggio dello stesso Mozart.

Se dunque il fatto che il grande musicista abbia suonato a Terni sia da considerarsi una notizia non verificabile, questo ha permesso tuttavia di approfondire la vita del concittadino Domenico Densi, che altrimenti sarebbe rimasto nel dimenticatoio.

Provo allora a fornire qualche indicazione rispetto a questo personaggio, da intendersi come uno dei più importanti costruttori e riparatori di organi cha hanno operato sul nostro territorio.

Dal documento di battesimo conservato all’Archivio di Stato, si legge:

<<A dì 20 Febraro 1691 – Domenico Simeone Gasparo figliolo di Paolo Densi e Angela Saracini sua consorte nacque domenica prossima passata tra le 8 e le 9 hore di notte nella Parrocchia di S. Nicolao in Viis et è stato battezzato da me Don Giuseppe Mattilli Com. Re (Commare) Persia Ricci>>.

La formazione di Densi avvenne sotto la guida di Cristoforo Fontana, un esperto organaro romano che si era stabilito a Terni verso la fine dl XVII secolo.

Insieme al suo maestro, tra il 1709 e il 1710 Densi aveva collaborato alla manutenzione dell’organo della cattedrale di San Lorenzo a Perugia. Il giovane apprendista rimase sotto la direzione di Fontana fino al 1721, per poi mettersi in proprio una volta acquisite le necessarie competenze.

Densi aveva infatti firmato un contratto per la costruzione dell’organo a canne della Cattedrale di Santa Maria Assunta di Orte. Per la sua realizzazione, egli riutilizzò parte del materiale fonico del precedente strumento, costruito nel 1582 da Domenico Benvenuti. Questo organo, perfettamente funzionante, è stato recentemente restaurato: il completamento dei lavori ha visto esibirsi, il 18 maggio 2001, il maestro olandese Wijnand Van der Pol.

Nel 1722, troviamo Densi impegnato a Norcia per la riparazione all’organo della concattedrale di Santa Maria Argentea.

Lo stesso anno, l’organaro ternano aveva intanto sposato Rosalia Paglia. Da questa unione, vennero al mondo due figli: Giuseppe Maria, nato il 18 febbraio 1723, e Michele Arcangelo, nato il 2 ottobre 1724, entrambi battezzati nella parrocchia di San Niccolò.

Nel 1724, Densi tornò ancora a riparare l’organo della Cattedrale di Norcia. Nel 1733, viene invece segnalato a Spoleto per il restauro dello strumento della chiesa di San Gregorio.

Tre anni più tardi, Densi visitò il grande organo della Cattedrale di Orvieto, predisponendo un preventivo per il restauro e la ricostruzione di sei mantici, in concorrenza con l’organaro romano Lorenzo Alari, che si aggiudicò però il lavoro.

Nel 1740, l’organaro ternano realizzò quindi l’organo della chiesa di Santo Stefano a Precetto, dove si trova il Museo delle Mummie. Lo strumento, con la facciata a tre campate, sebbene ancora visibile (come da foto copertina), è stato privato di tutto il materiale fonico, e pertanto non è più funzionante. Sulla tavola della cassa sopra il leggio si troverebbe la scritta Dominicus Densi fecit A. D. 1740, che purtroppo non ho potuto verificare con i miei occhi nonostante la disponibilità del personale in loco.

E sempre a Ferentillo, presso la Collegiata di Santa Maria, si trova un altro organo del tutto simile a quello di Santo Stefano, costruito intorno al 1750, e restaurato tra il 1990 e il 1991. Tutto lascia pensare che, pure in questo caso, Densi ne fu il costruttore, per quanto lo strumento non rechi alcuna indicazione circa la sua paternità. Va specificato comunque come, il suddetto organo, sia stato poi rivestito da un mobile dei primi del XIX secolo, che potrebbe averne alterato l’aspetto originario.

Nel 1741 e nel 1753, Densi effettuò due interventi di restauro all’organo Hermans della Collegiata di Santa Maria Maggiore a Collescipoli.

Nel 1754, egli restaurò poi l’organo della basilica di Santa Maria degli Angeli, nei pressi di Assisi, insieme ad un garzone. Il lavoro comporto’ anche la ricostruzione di quattro mantici con la spesa di 43 scudi.

Altri suoi interventi sarebbero documentati ad Amelia, Montefiascone e Rieti.

Domenico Densi morì a Terni il 18 febbraio 1779 e venne sepolto nella chiesa di San Niccolò, adiacente all’oratorio di S. Croce, entrambi edifici andati distrutti con i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Essi sorgevano in corrispondenza di via Ferdinando Parrabbi.

Stando alle parole dello storico ternano Francesco Angeloni, la chiesa di San Nicolao in viis divisis era collocata nel rione Amingoni. In essa era venerato il culto di Mercurio, e nei suoi pressi trovavasi le rovine di un impianto termale. Scavi effettuati alla fine del XIX secolo confermerebbero questa lettura, essendosi rinvenute condutture e canalizzazioni (vedi Eroli. G, 1886).

La riscoperta di Domenico Densi non è che l’ultimo frutto degli sforzi di ricerca promossi nell’ambito del Terni Falls Festival. Oltre a celebrare le grandi figure del passato transitate sul territorio di Terni e Narni, l’associazione culturale punta infatti anche a riscoprire personaggi locali che seppero contraddistinguersi. Rientrano in questa ottica gli incontri promossi sull’ingegnere ternano Giuseppe Riccardi, e quelli che saranno organizzati il prossimo dicembre circa il pittore narnese Francesco Diofebi.

Per il presente articolo, tengo a ringraziare Andrea Giardi, Sheila Santilli (bct), Roberto Fiori e l’Ente Ottava Medievale di Orte per il supporto bibliografico, Stefano de Majo e Fabio Tili per gli spunti sull’eventuale connessione tra Densi e Mozart, Sebastiano Torlini ed il personale del Museo delle Mummie per la disponibilità sul territorio di Ferentillo, e tutti i soci dell’associazione culturale Porto di Narni, approdo d’Europa per il loro immancabile entusiasmo e sostegno.

Vi aspettiamo domani sabato 11 luglio a Piazza San Francesco (ore 19.00-22.30) per l’evento MozarTiAmo!

Christian Armadori

BIBLIOGRAFIA

Angeloni F., Historia di Terni, Roma, stamperia di Andrea Fei, 1646.

Giorgetti R., “Organari di Terni”, in Organi ed organari in Umbria dal 1400 ai nostri giorni, Perugia, Istituto Musicale Diocesano Girolamo Frescobaldi, 1999.

L’Umbria, manuali per il territorio: la Valnerina, il Nursino e il Casciano, Roma, Edindustria, 1977.

L’Umbria, manuali per il territorio: Terni, Roma, Edindustria, 1980.

Ottaviani D., Chiese di Terni, 1992 (esemplare dattiloscritto conservato presso la bct).

Pol, W. van de, “Domenico Densi e l’arte organaria ternana”, in Il restauro dell’organo della Cattedrale di Orte : (Domenico Benvenuti, 1582 – Domenico Densi, 1721), Basilica Cattedrale Santa Maria Assunta-Orte, Banda Musicale Città di Orte, Perugia, Gramma, 2001.

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