Ricorre oggi l’anniversario del 166esimo anno dalla nascita di Virgilio Alterocca, che fu infatti concepito a Terni il giorno 1 dicembre 1853.

Vediamo allora qualche aneddoto relativo ad aspetti come la data di nascita ed il nome di battesimo, nell’intenzione di chiarire alcuni dettagli sul personaggio e di rivelarne altri ancora poco noti.

Le informazioni sono tratte dal volume Virgilio Alterocca (1853-1910): biografia analitica con cenni sulla sua famiglia, pubblicato dal sottoscritto nel 2016 e finanziato dai cittadini Ternani (casa editrice Thyrus).

Il primo dettaglio su cui fare luce è relativo alla posizione cronologica di Virgilio nell’ordine dei figli avuti da Ferdinando Alterocca e Maria Angeli.

Si è sempre affermato che Virgilio fosse il primogenito di cinque figli. La realtà è che i figli avuti della coppia furono però ben nove, sebbene quattro di loro morirono in età ancora infantile.

Ecco quindi che Virgilio non fu il primogenito, ma bensì il secondo. Il 5 marzo 1852 era infatti nata una bambina battezzata con il nome di Angela Ermenegilda, che sarebbe poi morta il 3 novembre dell’anno successivo, cioè 27 giorni prima del concepimento del personaggio che a noi sta a cuore.

Da segnalare come, nel 1856, Ferdinando e Maria ebbero poi un’altra figlia, che visse 58 anni e fu chiamata proprio Angela Ermenegilda, come la prima bambina. Virgilio era solito chiamarla affettuosamente “Angelina”, come si apprende dal contenuto del suo testamento segreto pubblicato nel 2012 da Sergio Marigliani.

La seconda inesattezza relativa a Virgilio ha invece a che fare con il giorno esatto della sua nascita, che era stato convenzionalmente stabilito al 2 dicembre 1853. Le cartoline celebrative stampate per il centenario della sua morte ricalcano tale interpretazione.

Il suo atto di battesimo, in consultazione all’Archivio di Stato, reca effettivamente la data del 2 dicembre, e si sarebbe quindi portati a credere che quello sia il giorno giusto. Nel testo latino, tuttavia, si legge la formula “heri natum”, scoprendosi inoltre che il bambino fu battezzato presso la parrocchia di San Tommaso.

Siccome questi atti sono scritti a mano, in fila sul registro ecclesiastico uno dopo l’altro, devo io stesso ammettere come il dubbio sulla data esatta abbia richiesto poi successive verifiche, che hanno trovato conferma solo dopo il reperimento di ulteriori documenti.

Il primo di questi è una lettera scritta da Ferdinando nel gennaio 1868, in cui si chiedeva al Sindaco che il ragazzo fosse ammesso all’insegnamento di uno strumento da fiato in ottone (il flicorno secondo l’interpretazione di Lidia Secci). Si legge appunto: “Alterocca Virgilio del vivo Ferdinando, nato in Terni il 1 dicembre 1853”.

Il secondo è invece collegato alla lapide che in data 1 dicembre 1923 fu posizionata all’ingresso del “Politeama” nel 70esimo anniversario della nascita di Virgilio, a ricordo della sua esperienza alla guida del teatro nel periodo 1886-1892. Gli estremi anagrafici sono riportati anche nella parte alta del marmo, che fu poi con tutta probabilità rimosso e del quale purtroppo si ignora quale fu il destino.

E una curiosità importante è infine relativa al suo nome di battesimo, che non fu esattamente Virgilio come tutti lo hanno conosciuto e come il re delle cartoline era solito farsi chiamare.

Il suo vero nome anagrafico era infatti Virginio Daniel, lo stesso che si ritrova ad esempio nei documenti di leva.

Non resta quindi che onorare la memoria di Virgilio Alterocca nel giorno del suo compleanno. A 166 anni dal suo concepimento, la città di Terni non ha di certo dimenticato questo suo figlio illustre e benemerito.

Christian Armadori

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