Con questo articolo vogliamo fornirvi delle idee per un fine settimana a Narni, da ritenersi indiscutibilmente una delle cittadine più belle ed interessanti dell’Umbria.
Situata a circa 85 km da Roma, facilmente raggiungibile dall’autostrada A1 (uscita Orte), Narni vanta un passato antichissimo, le cui testimonianze sono rintracciabili nel caratteristico centro storico e su tutto il territorio comunale. Oggi Narni conta circa 20.000 abitanti.
In virtù della sua posizione arroccata, fu solo dopo un lungo assedio che i Romani, nel 299 a.C., riuscirono a penetrare entro le sue mura, ribattezzandola Narnia, come conseguenza della sua vicinanza con il fiume Nar, cioè l’odierno fiume Nera.
Del periodo romano, il reperto più conosciuto è senza dubbio il grandioso Ponte di Augusto, da inserirsi come datazione storica tra le opere di ricostruzione avviate nel 27 a.C. dall’imperatore Augusto lungo la via Flaminia.
Le sue rovine sono state immortalate da decine di pittori. Famosissimo è il dipinto realizzato nel 1826 dal pittore francese Jean Baptiste Camille Corot, oggi conservato al Louvre.
Non sarà sfuggito come il nome latino della cittadina –Narnia– sia lo stesso adoperato dallo scrittore Clive Staples Lewis per la sua popolare saga narrativa Le cronache di Narnia.
Sebbene si ritenga che lo scrittore non abbia mai visitato Narni di persona, è ormai un fatto accertato come sia stata proprio la cittadina umbra ad avergli fornito l’ispirazione. Di recente, il network televisivo EWTN ha dedicato a questo legame un documentario realizzato in diverse lingue.
Sulla base di ciò, negli ultimi anni Narni ha visto notevolmente aumentare il flusso di turisti, molti dei quali provenienti proprio dai paesi angolasassoni. Suscita sicuramente la loro curiosità il fatto di trovare in Italia the real Narnia.
Ritornando ai reperti del periodo romano, molte testimonianze sono stati rinvenute lungo l’antico percorso della via consolare Flaminia. Oggi sono conservate al museo della città, ospitato all’interno dell’elegante Palazzo Eroli, in pieno centro storico. Curioso come tra questi resti archeologici figuri un prezioso leone in pietra, che richiama al leone Aslan, ovvero uno dei personaggi principali delle Cronache di Narnia.
Per chi volesse approfondire questo legame tra Narni e il mondo fantastico di C. S. Lewis, consigliamo il dettagliato sito realizzato da Giuseppe Fortunati, cioè l’ingegnere narnese che, con le sue ricerche, ha permesso di scoprire, e meglio intendere, la relazione tra la città di Narni e la saga narrativa.
Al periodo romano è da ascriversi anche l’acquedotto della Formina, lungo circa 13 km, e realizzato tra il 24 e il 33 d.C. dall’imperatore Cocceio Nerva, a cui Narni aveva dato i natali. Possibili visite guidate ai diversi cunicoli che si snodano nel sottosuolo della città.
Il periodo storico che ha conferito a Narni l’attuale fascino è tuttavia da riferirsi più nello specifico all’epoca medievale, in particolare l’XI e il XII secolo. Fu infatti in quegli anni che fiorirono tutti gli edifici di maggiore pregio e importanza. Sebbene Narni fu saccheggiata nel 1527 dalla furia dei Lanzichenecchi, i suoi monumenti conservano ancora intatto il loro splendore.
Narni è anche la patria del famoso condottiero Erasmo Gattamelata (1370-1443).
Per chi arriva con mezzi propri, consigliamo di lasciare l’auto presso il grande parcheggio del Suffragio, appena sotto il centro storico, e di salire poi con l’ascensore fino a Piazza Garibaldi, cominciando da qui l’itinerario per le vie e le stradine di Narni, tra le quali è realmente un piacere perdersi.
A piazza Garibaldi, cuore pulsante della cittadina, si trova peraltro l’ufficio dell’associazione Vivinarni, dove è possibile ottenere suggerimenti e materiale informativo.
Proveremo qui a fornire una panoramica su cosa vedere a Narni.
Il primo momumento di grande interesse è il Duomo di San Giovenale, edificio del XII secolo a tre navate che ospita il corpo della Beata Lucia, la mistica e suora domenicana nata a Narni nel 1476. Qui vi sono pure le spoglie di San Giovenale, patrono di Narni.
Si prosegue poi lungo via Garibaldi, che è la strada principale del centro, e si incontra la suggestiva via del Campanile, una stradina contrassegnata da una serie di archi e antiche abitazioni, tra gli angoli in assoluto più fotografati dell’intera Narni.
Quindi si passa davanti al Palazzo Comunale, detto pure del Podestà, bellissimo edificio del 1200 nato dall’accorpamento di tre case-torri.
Siamo quindi giunti alla piazza dei Priori, un gioiello dell’architettura medievale, che rappresentava il cuore della vita civica cittadina fin dall’epoca romana. Qui si trovava infatti l’antica Platea Maior, ovvero il foro.
Sulla piazza, oltre all’elegante fontana del XIV secolo, si affaccia la torre civica e l’annessa Loggia dei Priori, con l’arengo dal quale venivano proclamati i bandi. Sempre nella stessa area, degna di nota è anche la chiesa romanica di Santa Maria Impensole.
Lasciata via Garibaldi, va poi segnalata la trecentesca chiesa di San Francesco, che presenta una commistione di elementi gotici e romanici, e richiama la dimora del poverello a Narni nell’anno 1213.
Qui si trova anche il museo cittadino già citato in precedenza. Da non perdere, nella parte riservata alla pinacoteca, due opere di grande pregio, cioè l’Incoronazione della Madonna del Ghirlandaio (1486) e l’Annunciazione di Benozzo Gozzoli (1449). All’interno del museo, curiosamente, fa inoltre bella mostra una mummia egizia del IV secolo a.C., il cui sarcofago fu portato a Narni da Edoardo Martinori, storico locale e grande viaggiatore.
Da oltre un ventennio, l’attrazione che più di ogni altra spinge i turisti a Narni è però la chiesa di San Domenico, un edificio di culto che venne affidato ai frati domenicani nel 1303, situato lungo la via Mazzini. Nei suoi sotterranei, gli speleologi dell’UTEC di Narni scoprirono, nel 1979, i locali dove dovette avere sede il Tribunale dell’Inquisizione, con annessa la cella in cui venivano rinchiusi eretici e miscredenti.
Le visite guidate di queste misteriose ad affascinanti testimonianze vengono gestite dai volontari dall’associazione culturale Narni Sotterranea. Ogni anno, migliaia di persone giungono a Narni per vedere di persona tali ambienti e l’annessa esposizione sugli strumenti di tortura.
http://www.narnisotterranea.it/
Lasciato il centro storico, vale poi la pena arrampicarsi sull’imponente Rocca Albornoz che domina dall’alto la cittadina, voluta nell’anno 1367 dall’omonimo cardinale. Essa è la più notevole testimonianza del potere che il papato ebbe sul territorio. La rocca è visitabile all’interno e c’è anche un ampio parcheggio per le auto.
Il programma appena descritto può essere coperto nell’arco di un giorno a Narni. Siamo tuttavia del parere che, sul territorio comunale, vi siano tutta un’altra serie di gemme storiche, architettoniche, religiose e naturalistiche altamente meritevoli di essere visitate.
Sulla strada che porta alla frazione di Sant’Urbano, si trova ad esempio il Ponte Cardona, reperto di origine romana, collegato all’acquedotto della Formina, che convenzionalmente segna il centro geografico di Italia. Poco dopo c’è inoltre il santuario francescano dello Speco, un incantevole luogo di pace, consacrato nel 1213, dove rimangono diverse tracce importanti della presenza di San Francesco.
Altri notevoli monumenti religiosi sono l’abbazia di San Cassiano, che domina la valle del Nera proprio di fronte al Ponte di Augusto, ritenuta tra le prime abbazie benedettine sul territorio, e la chiesa di Santa Pudenziana, situata tra le campagne di Visciano, con un bellissimo campanile di stile romanico.
Interessante anche quella che viene chiamata Grotta di Orlando, lungo la via Flaminia, in direzione Roma. Trattasi di un parete rocciosa in cui sono scolpite figure di animali, graffiti e simboli fallici. Nella stessa località vi è pure la Sedia di Orlando, cioè una pietra che si ritiene veniva anticamente adoperata come una sorta di ara sacrificale. Questi reperti tradiscono l’origine antichissima di Narni, che prima di venire conquistata dai Romani, era conosciuta con il nome Nequinum.
Per gli amanti del trekking, va poi segnalato il percorso pedonale-ciclabile che, ripercorrendo il vecchio tracciato della ferrovia Roma-Ancona, parte dal Ponte di Augusto e raggiunge lo splendido borgo di Stifone. L’itinerario si snoda tutto lungo la gola del fiume Nera, ed è altamente suggestivo da un punto di vista naturalistico.
La frazione di Stifone può essere raggiunta pure in auto, seguendo la vecchia strada statale Ortana. Sede dell’antico porto fluviale di Narni, nelle vicinanze dell’abitato sono stati negli anni scorsi rinvenuti i resti dell’attracco e di una struttura cantieristica, che si ritiene un tempo adibita alla costruzione di imbarcazioni.
https://it.wikipedia.org/wiki/Cantiere_navale_romano_di_Stifone
Stifone è un paese ricco di sorgenti naturali. Impressionante è il colore azzurro che assume il fiume Nera in corrispondenza di questa località. Qui si respira un’atmosfera di vera poesia.
Narni è insomma una cittadina che racchiude nel suo territorio tutto un insieme di ricchezze che vale senza dubbio la pena scoprire ed apprezzzare, e per la quale consigliamo fortemente una visita.
Si ricorda inoltre come, a venti minuti di auto da Narni, sul territorio della vicina Terni, vi siano altre attrazioni di grande pregio storico e ambientale, quali la celeberrima Cascata delle Marmore, il parco archeologico dell’antica città romana di Carsulae, ed il lago di Piediluco.
Va infine segnalata la giostra medievale che ogni anno, tra la fine di aprile e l’inizio di maggio, rende magica l’atmosfera di Narni, e si accompagna all’apertura delle vecchie taverne. Trattasi della popolare Corsa dell’Anello, in cui i cavalieri dei rioni di Mezule, Fraporta e Santa Maria si sfidano per la supremazia sul campo di gara. Da un profilo gastronomico, imperdibili i manfricoli alla narnese.
Se dopo aver letto questo articolo volete adesso programmare una visita di Narni, contattateci e sarò nostro piacere fornirvi contatti e suggerimenti.
Info: londrainitaliano@gmail.com
Immagini Giuseppe Fortunati, Livioandronico 2013, ImagoAnimae, Odoacre, Croberto 68, MaurTRIMAS, Trolvag, Antonio Sebastiani, Imcarthur.
7 Comments