Nel 2020 ricorrono i 250 anni da quando il giovane Wolfgang Amadeus Mozart transitò per l’unica volta sul territorio dell’Umbria.

In pochi sanno che il grande musicista austriaco, all’epoca 14enne, dovette passare anche da Narni e da Terni nel viaggio che da Roma lo portò verso Loreto. E ancora meno sono le persone consapevoli che Wolfgang Amadeus, accompagnato dal padre Leopold Mozart, con tutta probabilità si fermò a Terni pure per la notte, ripartendo alla volta di Spoleto il giorno successivo.

La data di questo episodio è l’11 luglio 1770.

Tale lacuna conoscitiva è probabilmente da ricercarsi nel fatto che il giovane talento non vide la Cascata di Terni, e pertanto non è mai stato catalogato nel novero dei viaggiatori del Grand Tour che hanno visitato il territorio umbro meridionale nel senso classico del termine.

Cerchiamo allora di capire come andarono le cose.

Chiarisco innanzitutto come questo articolo sia frutto delle mie ricerche storiche su Terni ed il suo comprensorio, e di come Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) sia uno dei personaggi sui quali stiamo riflettendo con gli altri soci per la terza edizione del Terni Falls Festival, organizzato dall’associazione culturale Porto di Narni, approdo d’Europa di cui ho l’onore di essere presidente.

Wolfgang Amadeus era appunto figlio di Leopold Mozart (1719-1787), che fu a sua volta un apprezzato compositore e musicista.

Leopold Mozart

Il padre spese molto tempo per l’educazione musicale di Wolfgang Amadues e di sua sorella, la pianista Maria Anna Mozart (1751-1829), di qualche anno più grande del fratello.

Maria Anna Mozart

Tra il 1763 e il 1766, Leopold e sua moglie Anna Maria Pertl intrapresero un viaggio per l’Europa, proprio per dare la possibilità ai due bambini prodigio di farsi conoscere e maturare proficue esperienze. Partirono quindi da Salisburgo, toccando importanti città quali Parigi e Londra. Furono quelli gli anni in cui Wolfgang Amadeus cominciò a comporre le sue prime sinfonie.

Il genio austriaco trascorse quindi un periodo a Vienna, capitale dell’Impero. Fu anche quella una valida esperienza, il bambino aveva conquistato il pubblico e destato notevole impressione nelle società europee.

Leopold era però convinto che l’Italia fosse una meta di cruciale importanza per completare la formazione di quel suo figlio emergente. Il padre sperava inoltre che entrambi potessero ottenere una prestigiosa nomina presso una delle sedi italiane della casa d’Asburgo.

Nel dicembre 1769, i due si misero quindi in viaggio dall’Austria verso Milano. Leopold e Wolfgang sarebbero rimasti nel nostro paese fino al marzo 1771.

In Umbria transitarono di ritorno da Napoli, diretti verso Bologna. Il fatto si deduce dalla lettera che, in data 21 luglio 1770, Leopold scrisse a sua moglie una volta giunti nella città emiliana.

Si faccia attenzione. In quella missiva non c’è alcun riferimento né a Terni, né a Narni, e nemmeno a Spoleto, dove si pensa che i Mozart rimasero almeno una giornata piena. Ma l’episodio si deduce comunque dalla logica.

Riprendiamo allora il primo stralcio di quella lettera, dove si accenna al fatto che Leopold e Wolfgang fossero partiti da Roma la sera del 10 luglio, per giungere a Civita Castellana all’alba del giorno successivo. Si legge:

<<Siamo partiti da Roma alle 6 di sera del 10 luglio con un vetturino, abbiamo proseguito per tutta la notte senza dormire, e la mattina alle 5 siamo giunti a Civita Castellana, dove abbiamo preso una cioccolata e ci siamo buttati a letto, dormendo fino alle 10>>.

Al risveglio, la cittadina falisca ebbe l’onore di vedere suonato dal giovane Wolfgang Amadeus l’organo del Duomo, quindi nel pomeriggio alle 16.30 circa i due ripresero il viaggio. È riportato:

<<Poi abbiamo sentito una santa messa nel Duomo, dopo di che il Wolfgang ha suonato l’organo, poi abbiamo pranzato, abbiamo dormito ancora per un paio d’ore e siamo ripartiti intorno alle 4 e mezzo di sera>>.

A quel tempo, il tragitto verso Loreto proseguiva inevitabilmente lungo la via Flaminia, prevedendo il consueto passaggio da Otricoli, Narni, Terni e Spoleto. E che i Mozart seguirono il tracciato della vecchia strada consolare lo si deduce anche da questa mappa trovata in rete sul primo viaggio di Wolfgang Amadeus in Italia (ne fece successivamente altri due).

Cosa lascia pensare che Mozart padre e figlio si siano dunque fermati a Terni per la notte? Si seguano ancora le parole scritte da Leopold alla moglie Anna Maria:

<<Solo il primo giorno di viaggio abbiamo viaggiato tutta notte, per precauzione contro la malaria. Gli altri giorni siamo sempre partiti alle 3 o alle 4 di mattina, viaggiando fino alle 8 o alle 9, per poi fermarci fino alle 4 di pomeriggio e riprendere il viaggio fino alle 8 o le 9 di sera>>.

Da quanto sopra, si evince pertanto che l’11 luglio 1770, una volta lasciata Civita Castellana a metà pomeriggio, Leopold e Wolfgang Amadeus viaggiarono fino alle 20.00 massimo le 21.00, transitando certamente da Narni, e alloggiando probabilmente a Terni, in modo da non dover affrontare il temuto valico della Somma a sera ormai inoltrata.

È ad esempio di questa idea il musicologo ed accademico Alberto Basso, classe 1931, studioso di fama internazionale, che ai viaggi di Mozart in Italia ha dedicato anni di ricerca ed un prezioso volume.

Sulla base del fatto che i Mozart avessero spesso trovato ospitalità presso i Padri Agostiniani, il docente ipotizza che padre e figlio potessero essere stati alloggiati al convento di questo ordine situato a Terni e adiacente alla chiesa di San Pietro. Lo stesso edificio dove, nel 1819, fu ospitata la nutrita rappresentanza austriaca al seguito dell’imperatore Francesco I.

Ci sentiamo di condividere con forza l’informazione per cui Leopold e Wolfgang Amadeus transitarono da Narni e rimasero a Terni per la notte.

Da una prima verifica presso il locale Archivio di Stato non ci sono tuttavia dei documenti in grado di fornire ulteriori ragguagli. Non siamo quindi in grado di dire dove effettivamente dormirono.

Rimane aperta una questione sulla quale, giunti a questo punto, vi starete magari ponendo delle domande. Per quale ragione i Mozart non visitarono la celeberrima Cascata di Terni? Si seguano ancora le parole di Leopold:

<<Questo è stato uno dei viaggi più faticosi che abbia mai fatto. In parte perché abbiamo dormito poco e in modo discontinuo, in parte per via dell`incredibile quantità di insetti, pulci e cimici che non permettono di dormire neanche al corpo più sfinito, ma soprattutto per via del mio piede, il quale, sebbene andasse già abbastanza bene, per le continue scosse della carrozza non solo ha riaperta la ferita, ma si è anche gonfiato così tanto che il polpaccio e la caviglia erano grandi uguali. Non ho quindi potuto fare le mie gite e ho dovuto accontentarmi di dare solo un’occhiata generale ai luoghi che attraversavamo e di badare perlopiù a distendere il mio piede sul letto ogni volta che ci fermavamo>>.

Leopold aveva riportato una ferita alla gamba durante il viaggio tra Napoli e Roma, che continuò a procurargli fastidi anche per le settimane a venire. Per tale motivo, come lo stesso ben chiarisce nella missiva, egli dovette rinunciare ad alcune escursioni che aveva in mente di fare. Padre e figlio giunsero comunque a Loreto, senza contrattempi, il 16 luglio 1770.

Nessuno dei due avrebbe poi mai più messo piede in Umbria.

Come accennato sopra, stiamo valutando come poter inserire Wolfgang Amadeus Mozart nelle celebrazioni che, come associazione culturale, abbiamo in programma per il 2020. Niente è stato ancora deciso in merito. Volevamo però condividere intanto questa notizia con le molte persone che ci seguono.

Il Terni Falls Festival nasce dalla ricerca e promuove nuova ricerca. Sapere che il grande Wolfgang Amadeus Mozart sia transitato da Narni e da Terni è sicuramente un fatto di cui essere orgogliosi.

Christian Armadori

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