La seconda edizione del Terni Falls Festival si chiude con una scoperta a cui abbiamo accennato e di cui vorrei qui condividere i contenuti, relativa alle sorti dell’acquerello Cascade of Terni realizzato da William Turner nel 1817 circa.

È noto di come da quell’opera venne poi ricavata l’incisione pubblicata nel volume The picturesque tour of Italy (1820) di James Hakewill.

Trattasi di un dipinto di piccole dimensioni (22,2 x 13,3 cm), conservato oggi in Inghilterra presso il Blackburn Museum & Art Gallery.

L’acquerello fu realizzato da Turner rivedendo il disegno fatto da Hakewill in un suo precedente viaggio in Italia.

Seguendo le indicazioni contenute nella poesia The Falls of Terni di Lord Byron, il grande pittore inglese volle dare al disegno del suo committente un aspetto più sublime, ottenuto con l’aggiunta dell’arcobaleno.

Si ricorda come Turner non avesse ancora visto la Cascata di Terni di persona. Solo nell’autunno del 1819 il “pittore della luce” sarebbe infatti giunto per la prima volta in Umbria. Da qui le nostre celebrazioni per il Terni Falls Festival in occasione del bicentenario del suo soggiorno.

Fin qui, trattasi di tutte informazioni che erano già più o meno note tra gli studiosi locali del Grand Tour.

Quello di cui non si era invece a conoscenza è il ruolo avuto poi da John Ruskin (1819-1900), cioè colui che di Turner può considerarsi il critico per eccellenza, nonché il suo più grande estimatore.

Ruskin aveva soggiornato a Terni nel periodo che va dal 17 al 19 aprile 1841, e nonostante fosse ammalato, volle recarsi alla Cascata per due giorni consecutivi. Anche la città gli parve graziosa, definì infatti Terni <<molto italiana e pittoresca>>.

Ciò che più interessa a noi è però il desiderio che aveva Ruskin di entrare in possesso di quel dipinto Cascade of Terni.

Il 17 aprile 1869, l’opera finì sul mercato con la casa d’asta Christie’s. Scrisse Ruskin quattro giorni prima al professore d’arte americano Charles Eliot Norton: <<I must have Nemi and Terni. They are Athena pure>>

Tanta era la smania di avere quel acquerello, che Ruskin incaricò il commerciante d’arte Vokins di acquistarlo per suo conto, pagando una consistente somma di ben 539 guinee.

Più volte Ruskin si riferì a quell’opera nelle sue lezioni alla University of  Oxford e nelle sue annotazioni sulla produzione di Turner.

Nel 1870, eccolo ad esempio riferirsi all’effetto creato da Turner con l’aggiunta dell’arcobaleno. Si legge: <<In questo disegno delle cascate di Terni, il pittore ha sfruttato al massimo la sua abilità per dare una somiglianza davvero ingannevole dell’iride, che si alza e si sbiadisce nella schiuma>>.

Nel 1878, nel volume Notes by Mr Ruskin, l’autore definì quindi tale dipinto tanto agognato <<probabimente il più perfetto disegno di cascata esistente>>

Alla morte di Ruskin, sappiamo inoltre adesso che l’acquerello passò di proprietà al suo amico Arthur Severn, pittore e disegnatore a sua volta.

Va infine detto come sempre dalle mani di Ruskin sia transitata l’incisione della stessa cascata che si trova oggi nella collezione dell’Ashmolean Museum di Oxford. Nel 1875, egli presentò infatti quell’opera agli studenti della sua Ruskin Drawing School alla University of Oxford.

Il Terni Falls Festival si basa sulla ricerca e promuove nuova ricerca anche.

Fu così con la prima edizione, quando abbiamo appurato che pure Mary Shelley avesse scritto sulla Cascata.

Ed è stato lo stesso in questa edizione, dove abbiamo aggiunto il poeta e compositore irlandese Thomas Moore nel novero dei viaggiatori venuti a visitare la Cascata.

Christian Armadori

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