<<Altro diletto che imparar non trovo>>. Francesco Petrarca.

Il fatto che vi racconto oggi, estrapolato dalle mie ricerche sulla storia locale, andrà a testimoniare il passaggio da Narni di uno dei grandi pilastri della Letteratura Italiana.

Trattasi di un fatto storico riportato dalle fonti scritte, ma che non è stato poi rielaborato nei volumi che parlano del nostro territorio umbro: può dunque parlarsi di una notizia inedita.

Non si tratta stavolta di un viaggio di puro piacere, e non è neppure da contestualizzarsi nel periodo storico del Grand Tour. Il protagonista di questo mio articolo non visitò la Cascata delle Marmore, almeno per quanto io ne sappia, e c’è anzi da credere che il suo sia stato un semplice transito. Sono tuttavia convinto che gli amici di Narni saranno ben contenti di scoprire che Francesco Petrarca sia passato dalla loro città.

Cerchiamo allora di capire cosa portò l’autore del Canzoniere sul territorio dell’Umbria Meridionale.

Partito dalla Provenza, Petrarca era diretto a Napoli nel ruolo di ambasciatore di papa Clemente VI. Dalla città campana, dove era stato mandato per negoziare la liberazione di alcuni prigionieri trattenuti da Roberto D’Angiò, egli raccontò poi del suo viaggio al cardinal Giovanni Colonna, che del poeta era una sorta di protettore.

Il grande autore toscano aveva attraversato Perugia, quindi si era fermato a Todi, dove fu accolto festosamente dai Chiaravalle, potente famiglia ghibellina alleata storica dei Colonna.

Sono i primi giorni dell’ottobre 1343.

Che Petrarca sia poi transitato da Narni, a parte la logica, lo conferma una lettera da lui scritta da Napoli in data 29 novembre 1343, indirizzata al cardinal Giovanni Colonna. Questa è contenuta in Lettere di Francesco Petrarca delle cose familiari, libro V, lettera III. Si legge:

<<Passando per Pisa, e lasciata Firenze sulla sinistra, giunsi a Siena: indi a Perugia, e di là a Todi, onde i tuoi di Chiaravalle che con mille feste avevanmi accolto, mi si fecero scorta a proseguire per la via di Narni il viaggio insino a Roma, nella quale entrai il 4 ottobre che alta già era la notte>>.

Nella missiva non è dato sapere se Petrarca si fermò o meno a Narni, ma il documento dimostra come dovette certamente transitarci. Sapendo come il poeta giunse a Roma nella tarda sera del 4 ottobre 1343, si può pensare che a Narni arrivò il giorno prima, quindi in occasione del suo onomastico.

Ritengo inoltre di assoluto interesse cosa poi accadde a Petrarca una volta giunto a Napoli, dove era ospite nel convento di San Lorenzo. Nella notte tra il 24 ed il 25 novembre 1343, la città campana fu colpita da un violento tsunami che causò numerose vittime e l’affondamento di moltissime imbarcazioni, caratterizzato da un’onda anomala alta circa 40 metri. Si ritiene oggi che il catastrofico evento sia stato causato da una frana sottomarina connessa all’attività del vulcano Stromboli.

Petrarca fu testimone di quell’evento spaventoso, che raccontò nelle sue Epistolae familiares. La paura fu così tanta al punto che il poeta affermò di non voler più mettere piede né a Napoli, né in qualsiasi altra città di mare.

Quello di Petrarca è un nome di grande spessore che si aggiunge ad altri famosi personaggi passati dal territorio di Terni e Narni. Come presidente dell’associazione culturale Porto di Narni, approdo d’Europa, vedremo nel prossimo futuro di celebrare degnamente questa importante ricorrenza, pure nell’ambito del Terni Falls Festival.

Christian Armadori

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