LONDRA – La domanda di lavoro da parte di italiani nel mondo della ristorazione a Londra sarebbe diminuita di oltre il 50% dopo il Brexit.

Questo il parere dello chef Francesco Mazzei, titolare di tre ristoranti nella capitale britannica, che ha rivelato sulle pagine dell’Evening Standard il suo malcontento per i disagi creati nel settore dalla decisione della Gran Bretagna di uscire dall’Unione Europea.

A suo modo di vedere, la percezione degli immigrati europei di non essere più benvenuti nel paese, l’aumento nel costo della vita, e gli attacchi terroristici hanno creato <<un calderone di cattive notizie>> che sta scoraggiando gli italiani dal cercare un lavoro a Londra.

Allo stesso tempo, il costo delle merci importate è aumentato in modo considerevole, ciò anche a causa della svalutazione della sterlina.

Per esempio, un litro di olio extra vergine proveniente dalla Calabria è passato da £ 9.45 a £ 13.00, mentre il prezzo dei latticini che arrivano dall’Europa sarebbe addirittura raddoppiato.

Francesco Mazzei, che impiega 110 dipendenti nei suoi ristoranti, ha aperto il suo ultimo locale la scorsa settimana nell’area della Battersea Power Station (Fiume Restaurant), ma afferma come, in queste condizioni, sarebbe per lui impossibile espandere ulteriormente la sua attività.

<<Sono sempre stato felice a Londra –ha dichiarato lo chef calabrese- ma poi è arrivato il Brexit, le cose sono cambiate all’improvviso, e questo mi ha fatto sentire un po’ come tradito. In Italia la gente crede che i britannici non vogliano più gli italiani. È il modo con cui le notizie sono state comunicate ad essere sbagliato>>.

Lo chef ha poi espresso delle considerazioni sul costo della vita a Londra: <<Se io impiego un commis chef e lo pago £ 1.200 al mese, questi deve poi pagare £ 800 di affitto, più altre £ 200 di trasporti, per una spesa totale di £ 1.000. Se il commis chef rimane invece in Italia, a Milano guadagna gli stessi soldi, ma le spese sono solo £ 700. A livello di front of house è un disastro. I migliori ragazzi per questo ruolo sono italiani, è quello che i clienti si aspettano nei miei ristoranti, ma io di italiani non riesco più a trovarne. Le persone in Italia si chiedono: perchè dovrei venire a Londra? C’è bisogno che Brexit sia più morbido, e che le persone possano ottenere aiuto con i costi dell’affitto e dei trasporti>>

Lo chef Mazzei, che è arrivato a Londra a metà degli anni ’90 dalla Calabria, lavorando poi al prestigioso Dorchester Hotel, non esclude infine di meditare addirittura un ritorno a casa: <<I miei figli sono nati qui, ma se le cose peggioreranno con il Brexit, dovrò pensare di rientrare in Calabria>>.

Dei suoi 110 dipendenti, uno solo è britannico: trattasi dell’head sommelier Michael Simms, che lavora al Sartoria Restaurant a Mayfair.

Immagine Evening Standard

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