Il giorno 8 dicembre ricorrono 40 anni dal giorno in cui John Lennon fu assassinato a New York da uno squlibrato di nome Mark David Chapman, suo stesso fan. E 40 sono pure gli anni che aveva il cantautore al momento della sua morte, considerando come John Lennon fosse nato a Liverpool il 9 ottobre 1940.

Molti sono i luoghi di Londra legati ai The Beatles, ma uno in particolare richiama più da vicino il personaggio John Lennon, e cioè l’appartamento a pianterreno nell’edificio in stile vittoriano a 34 Montagu Square, nel quartiere di Marylebone.

Ed è infatti sulle pareti di quello stabile che si trova una targa blu dedicata alla memoria del grande musicista, apposta ufficialmente nel 2010 alla presenza di Yoko Ono, sua seconda moglie, davanti a circa 100 intervenuti.

Sebbene la coppia visse in quell’appartamento solo per alcuni mesi, qui sono infatti accaduti degli eventi che portarono John Lennon sulle cronache di tutti i giornali, non solo inerenti alla sua attività musicale.

L’appartamento era divenuto di Ringo Starr nel 1965, con la formula del contratto di locazione. Il batterista lo aveva acquisito alla vigilia del suo matrimonio con la parrucchiera Maureen Cox, sua prima moglie. Nonostante la coppia visse in quello stabile solo per un breve periodo, Ringo Starr decise comunque di conservarne i diritti inerenti, ciò sulla base della sua favorevole posizione nel centro di Londra.

Fu così che, poco tempo dopo, l’appartamento venne subaffittato a Paul Mc Cartney, che lo fornì di apparecchiature per la registrazione, lavorando qui sul brano Eleanor Rigby.

Nel dicembre del 1966, al numero 34 di Montagu Square prese posto un altro inquilino destinato a lasciare il segno nella storia della musica, e cioè Jimi Hendrix, che visse lì per tre mesi in compagnia del suo manager Chas Chandler e delle loro rispettive ragazze. L’affitto era di 30 sterline al mese.

I danni causati all’appartamento dal grande chitarrista statunitense, che sotto l’effetto di LSD aveva cominciato a gettare vernice bianca contro le pareti, indussero tuttavia Ringo Starr a sfrattare i suoi occupanti.

Ecco quindi che, a partire dal 21 giugno 1968, a prendere possesso dell’appartamento furono John Lennon e Yoko Ono, non ancora sposati. La coppia preferiva infatti vivere nel centro di Londra piuttosto che nella più isolata Weybridge, nella periferia sud ovest della capitale, dove pure Lennon possedeva una casa.

Se fu proprio nell’appartamento di Montagu Square che Lennon e la sua compagna realizzarono la foto senza veli poi inserita nella copertina del loro album Two Virgins, la loro esperienza tra quelle mura può altrimenti dirsi burrascosa.

I testimoni raccontano infatti che la coppia conduceva una dieta fatta di champagne, caviale ed eroina; la casa era lasciata in condizioni squallide, con piatti sporchi, vestiti e giornali buttati sul pavimento.

Fu così che, la mattina del 18 ottobre 1968, sette agenti di polizia in borghese, muniti di due cani antidroga, fecero irruzione nell’appartamento di John Lennon e Yoko Ono, sequestrando al musicista una quantità di hashish pari a 219 grammi.

La coppia venne quindi condotta in arresto. Lennon dovette pagare una cauzione di 150 sterline, mentre la Ono fu assolta.

Il proprietario dell’appartamento decise pertanto di rifarsi contro Ringo Starr, che ancora ne deteneva il diritto di locazione. Al batterista fu intimato l’ordine di non poter più subaffittare e venne vietato l’uso di strumenti musicali. Ringo Starr decise quindi di cedere definitivamente i suoi diritti il 28 febbraio 1969.

Per chi volesse raggiungere il famoso indirizzo, anche in segno di devozione a John Lennon nel quarantesimo anno dalla sua morte, le fermate della metro consigliate sono Marble Arch, Marylebone o Baker Street.

Due parole infine su dove cercare la tomba di John Lennon. Per volontà di Yoko Ono, non si svolse nessun funerale, e le ceneri vennero cosparse all’interno di Central Park a New York, nell’area conosciuta oggi come Strawberry Fields, dal nome dell’omonima canzone scritta da John Lennon.

Il 14 dicembre 1980, sempre su invito della Ono, milioni di persone in tutto il mondo si fermarono per dieci minuti in onore del grande musicista. Nello stesso giorno, 30.000 persone si radurano a Liverpool, sua città natale, 225.000 persone si recarono a Central Park, vicino al luogo del delitto, e almeno tre fans si suicidarono. Sotto un’immagine del suo memoriale a New York.

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