Uno dei dubbi rispetto alla figura di Virgilio Alterocca è relativa a suoi più diretti discendenti.

È noto che l’indimenticato imprenditore ternano ebbe due figli, e cioè Renato (nato a Terni nel 1888) e Silvia (nata a Terni nel 1898). Divenuti adulti, poche sono le informazioni sul loro conto.

Renato si era sposato a Napoli nel 1920 con Anna Rocco;

Silvia pure si era sposata nel 1920, e sempre con un membro della stessa famiglia, vale a dire il giurista romano Ugo Rocco.

Questo secondo matrimonio aveva portato una boccata di ossigeno all’azienda di famiglia, altrimenti in difficoltà dopo la morte del suo fondatore.

Pure contando sul supporto di suo fratello Alfredo Rocco, che fu Ministro di Grazie e Giustizia nel governo Mussolini e di cui si ricorda l’omonimo codice penale (il codice Rocco), Ugo asssunse infatti per un certo periodo la presidenza dello Stabilimento Alterocca.

C’è da credere che tanto Renato, quanto Silvia, dovettero poi distaccarsi dall’Umbria. Il primo morì a Merano nel 1942, la seconda morì a Roma nel 1972. La loro separazione da Terni non ha quindi aiutato il reperimento di informazioni.

Proprio quando stavo per completare la mia ricerca su Virgilio Alterocca e la sua famiglia, avevo tuttavia reperito online un articolo su tale Mirella Hemp Alterocca, pubblicato all’indomani della sua morte, avvenuta il 27 luglio 2008 all’età di 83 anni.

Tale scritto era apparso sulle pagine di un giornale americano, ovvero il San Francisco Chronicle.

Incuriosito dal cognome della defunta, ho quindi provato a capire quale potesse essere il suo legame con il nostro Virgilio, tanto più leggendosi di come la misteriosa Mirella si fosse prodigata per quasi cinquant’anni nel promuovere la cultura e la lingua italiana nella zona di San Francisco.

La mia investigazione si è pertanto indirizzata sugli ambiti istituzionali dove la suddetta svolse con entusiasmo e dedizione la sua carriera, nel caso specifico, gli uffici del Consolato Italiano a San Francisco, che la videro impiegata per oltre un trentennio, e nei quali arrivò a ricoprire alte cariche diplomatiche.

Nata a Roma il 7 maggio 1925, questa donna di raffinata cultura era giunta in California agli inizi degli anni ’50, divenendo progressivamente un punto di riferimento all’interno della locale comunità italo-americana.

Nel settembre 1955, Mirella si era poi sposata con il giornalista Richard Hunter Hemp (1919-1999) che fu per lungo tempo editore del San Francisco Chronicle, ovvero il quotidiano dove era stato scritto l’articolo da cui ha preso le mosse tutto il discorso.

<<Il suo interesse era l’Italia – ricordava su quelle colonne il nipote Paul Hemp – non un interesse accademico tuttavia, ma un interesse che era parte della sua identità>>.

E proprio in ossequio alle sue radici, Mirella aveva cominciato a lavorare negli ambienti consolari, divenendo inoltre presidente dell’associazione Panorama Italiano volta alla promozione della nostra lingua nelle scuole pubbliche di San Francisco.

<<La sua profonda conoscenza dell’Italia, anche sotto il profilo della storia e della cultura, la sua comprensione delle vicende politiche italiane, il suo umorismo, facevano di lei una preziosissima compagna per tutti noi>> rammentava nello stesso articolo David Perlman, editore del giornale per la sezione scientifica.

E siccome fu specialmente il Consolato Italiano che poté beneficiare dell’energico contributo intellettuale di Mirella Alterocca (vi rimase impiegata fino al 1985), non sorprende di ritrovare accanto al suo nome la carica di Capo Cancelliere, alla quale fece seguito, una volta raggiunta l’età pensionistica, la prestigiosa investitura di Vice-Console Onorario presso il distaccamento della vicina San Josè (posizione che mantenne fino al 1995).

E non sorprende pure in virtù di quanto in vita seppe fare quel nonno che Mirella non ebbe mai la fortuna di conoscere. Grazie alla disponibilità della dott.ssa Anna Maselli (assistente del Console Generale a San Francisco) e della dott.ssa Romana Bracco (presidente del locale Comitato degli Italiani residenti all’estero), si è avuto modo di appurare un’informazione per certi versi inaspettata.

I registri consolari hanno infatti rivelato come la signora Mirella Hemp Alterocca, decorata con la prestigiosa onorificenza Ordine al Merito della Repubblica Italiana, fosse la figlia di Renato Alterocca e Anna Rocco, e pertanto diretta discendente di Virgilio Alterocca, un nonno che sarebbe stato certamente orgoglioso di quella cara nipote volata negli States.

Purtroppo si deve pensare che Mirella non ebbe figli, dai quali eventualmente trarre ulteriori elementi utili. La persona a lei più vicina è il nipote Paul Hemp, già editore nell’ambito dell’Harvard Business Review. È quindi lui che andrebbe eventualmente contattato.

Le informazioni riportate in questo articolo sono tratte dal volume Virgilio Alterocca (1853-1910): biografia analitica con cenni sulla sua famiglia (Thyrus, 2016).

Christian Armadori

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