Questo articolo intende ridiscutere l’assunto per cui Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832), una volta a Terni, non si recò a vedere la Cascata delle Marmore, poiché ansioso di giungere a Roma e assistere alla festa di Ognissanti.

È risaputo che l’autore tedesco, considerato la più grande figura letteraria della Germania moderna, pernottò a Terni il 27 ottobre 1786, dopo essere passato da Assisi, Foligno e Spoleto.

A rivelarlo è una lettera contenuta nel suo Italienische Reise, cioè la famosa opera, in forma di diario, in cui Goethe raccontò del viaggio in Italia da lui compiuto tra il 1786 e il 1788.

Di Terni, Goethe scrisse trovarsi <<collocata in un’amena contrada>>, e che al pari di Bologna, <<giace ai piedi dei monti>>.

Non fu molto impessionato dalla struttura dove si fermò per la notte, che definì <<una specie di caverna>>, danneggiata inoltre dal terremoto dell’anno precedente.

E neppure le sue considerazioni sulla popolazione locale furono poi così lusinghiere, sebbene il riferimento non sembri diretto a Terni nello specifico, quanto piuttosto alla gente in generale incontrata nelle zone di campagna e nelle piccolo cittadine. Scrisse infatti:

<<Basta udire parlare il popolo, per potersi fare un idea esatta dell’indole di una contrada. Sono in questa tutti gli uni contro gli altri in modo strano; possedono un amore proprio municipale e provinciale vivissimo, ma si detestano poi tutti a vicenda; tutte le classi stanno in guerra le une contro le altre; e nella vivacità delle loro passioni compaiono tali quali sono, senza cercare a velare i loro difetti, e porgono al forestiero uno spettacolo curioso sempre, e talvolta anche comico>>.

Ad impressionarlo furono invece gli alberi di ulivo, definiti i più grossi da lui visti fino a quel momento.

Nient’altro Goethe ci ha raccontato del suo passaggio a Terni, a parte di averne goduto la vista “facendo una passeggiata attorno alle mura”.

Non avendo menzionato la famosa Cascata delle Marmore, è stato legittimo dedurre che Goethe non fosse andato ad ammirarla. Se egli l’avesse visitata, ne avrebbe difatti certamente parlato nel suo diario, al pari di molti autori suoi contemporanei, che nei loro diari di viaggio ne decantarono la bellezza.

Strano tuttavia rilevare come, in Goethe, non vi sia nessun riferimento a questa celebre attrazione, che risulta addirittura ignorata. Altri autori, che per un motivo o per l’altro non ebbero modo di visitare la Cascata delle Marmore, ne fecero comunque cenno, lamentando appunto la mancata occasione.

Per esempio, quando il 28 ottobre 1786 Goethe transitò per Narni, scrisse esplicitamente di non aver visto i suoi ponti, in quanto non si era ancora fatto giorno.

L’indizio che Goethe potrebbe invece aver visto la Cascata, contrariamente a quanto si crede, giunge da un suo disegno, fatto ad inchiostro con una piuma, delle misure di (27,3 x 19,8 cm), pubblicato in una ristampa del suo Italienische Reise, datata 1976 (Insel Verlag, Francoforte sul Meno).

Trattasi di un bozzetto, titolato “Bei Terni“, dove il paesaggio ad essere ritratto pare inconfondibilmente il passo della Sgurgola, sulla strada per Marmore, dove ancora oggi sorge un’edicola sacra. Il disegno è firmato Terni 1786.

Nella ristampa dell’opera, l’immagine si dice derivata da Gerhard Femmel, Corpus der Goethe-Zeichnungen, Leipzig 1958 ff. vol. II, no. 23.

Se Goethe si era arrampicato fino a lassù, percorrendo un tratto di strada molto impegnativo, possibile che si sia poi rintornato proprio a poca distanza dalla caduta del Velino?

Quando scrisse la lettera da Terni, Goethe specificò essere di sera, e fu quando non era ancora giorno che si mise in viaggio verso Roma. Potrebbe aver quindi convenuto di andare a dormire piuttosto che descrivere quella esperienza.

L’idea condivisa è però che Goethe non visitò la Cascata delle Marmore perché non ebbe il tempo di farlo. Del resto partì da Perugia la mattina del 26 ottobre (lo rivela la lettera che cominciò da quella città il 25 ottobre), e prima di arrivare a Terni, visitò certamente Assisi, Foligno e Spoleto.

Se si pensa che solo per percorrere la strada da Assisi e Foligno impiegò circa quattro ore (altro dettaglio da lui specificato), sembra difficile credere che lo scrittore ebbe, in appena due giorni, la possibilità di vedere pure la Cascata delle Marmore.

E va inoltre ricordato come Goethe fu, per certi versi, un viaggiatore anomalo. Proprio per l’urgenza di giungere nella capitale entro il 1 novembre, basti pensare che egli dedicò a Firenze solo 3 ore di visita.

Una volta ad Assisi, l’autore tedesco trascurò poi la Basilica di San Francesco, dando maggiore attenzione alla chiesa di S. Maria della Minerva .

Sotto un ritratto di Goethe del 1787 eseguito dalla pittrice Angelica Kauffman.

Nelle ore che trscorse a Terni, sappiamo ora che il grande letterato giunse con certezza fino al passo della Sgurgola. E questo è un dato di fatto, testimoniato dal suo disegno.

Probabilmente Goethe non riuscì ad arrivare fino alla Cascata delle Marmore. Era la fine di ottobre e le giornate sono più corte. Tutto lascia comunque pensare che avesse intenzione di farlo. Che perse del tempo proprio a disegnare quel suo bozzetto?

Forse non lo sapremo mai. Abbiamo comunque dei nuovi elementi che aggiungono dettagli circa il suo breve soggiorno ternano.

La speranza è che questo spunto possa essere di stimolo per riscoprire sul territorio il grande autore del Faust e de I dolori del giovane Werther.

Proprio quest’anno ricorreva il bicentenario della prima pubblicazione del suo Italienische Reise. Diversi comuni italiani si sono adoperati per far riconoscere un itinerario culturale a lui dedicato in sede di Consiglio di Europa. Anche Terni e Narni figuravano nell’elenco, sebbene non si sia a conoscenza di particolari iniziative legate a Goethe sviluppate nel 2017 sul territorio.

Christian Armadori

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *