Luigi Filippo Tibertelli (Ferrara, 1896 – Brugherio, 1956), meglio conosciuto come Filippo De Pisis, è stato uno dei migliori interpreti della pittura italiana della prima metà del Novecento.
Studente di letteratura e filosofia all’Università di Bologna, fu la poesia la sua prima vocazione. Questa vena poetica influenzerà poi le sue opere pittoriche, che spaziano tra nature morte (specialmente fiori), vedute di Parigi e Londra, marine veneziane.
A Ferrara aveva incontrato artisti quali Giorgio De Chirico e suo fratello Alberto Savinio, quindi durante il servizio militare conobbe Carlo Carrà.
Seppure propenso all’attività letteraria, De Pisis finì per subire così le suggestioni della pittura metafisica.
Intorno al 1920 si trasferì per dei periodi a Roma, dove pubblicò nel 1923 un saggio dal titolo La città dalle 100 meraviglie.
Alla ricerca di nuovi stimoli, nel 1925 De Pisis decise di emigrare a Parigi, dove potè approfondire le tele di Èdouard Manet, Camille Corot, Henri Matisse.
Ed è appunto all’anno 1926 che va riferita l’opera Il ponte di Narni, suo personale omaggio al maestro Corot.
Trattasi di una pittura a olio, su cartone telato (47×55), che fa parte della collezione Augusto e Francesca Giovanardi.
Nel 1930, De Pisis potè esporre alla Biennale di Venezia.
Molti i viaggi compiuti da De Pisis in quel periodo, specialmente a Londra, Amsterdam e Bruges.
Rientrato in Italia nel 1939, il pittore si stabilì prima a Milano, poi dal 1943 a Venezia. Qui aveva due gondolieri al suo servizio. Tra le sue stravaganze, anche un pappagallo di nome Coco.
Nel 1948, De Pisis iniziò a manifestare i primi segni di squilibrio, che lo costrinsero a trasferirsi in una clinica di Brugherio, dove rimase fino alla morte, avvenuta il 2 aprile 1956.
Nello stesso anno, la Biennale di Venezia gli dedicò una retrospettiva.
Il dipinto Il ponte di Narni ha seguito, negli ultimi anni, le sorti della collezione Giovanardi, che è stata ospitata prima al museo Mart di Rovereto, quindi al Palazzo Fava di Bologna.
Nell’ottica di poter sviluppare un’eventuale iniziativa culturale da dedicare a De Pisis sul territorio di Terni e Narni, un’idea potrebbe essere intanto quella di allacciare contatti con la Galleria di Arte Moderna di Ferrara a lui intitolata.
Esiste inoltre a Milano un’Associazione per Fillippo De Pisis, che ha tra i suoi scopi proprio quella di valorizzare l’artista e promuovere convegni e seminari sulla sua figura.
Christian Armadori
Immagini: Collezione Giovanardi, Fondazione Cariplo, Didier Descouens.