Un dipinto danneggiato nel 1914 da una suffragetta è tornato adesso in esposizione alla National Portrait Gallery di Londra ad oltre un secolo da quell’episodio.

Trattasi di un ritratto di Thomas Carlyle, uno dei fondatori della galleria londinese, eseguito nel 1877 dal pittore preraffaellita John Everett Millais.

L’opera, sottoposta ad un accurato restauro, fu squartata da una militante di nome Anne Hunt, che venne poi soprannominata la furia con la mannaia.

Ciò avvenne all’indomani dell’arresto di Emmeline Pankhurts (nella foto sotto), leader indiscussa del movimento femminista, finita più volte dietro alle sbarre.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle manifestazioni promosse in Gran Bretagna nel centenario del Representation of the People Act 1918, cioè la legge che per la prima volta concesse ad alcune donne il diritto di voto.

Insieme al dipinto di Millais, saranno esposte una serie di immagini del periodo destinate a gettare nuova luce sulla campagna per il voto delle donne, e alle proteste che ad essa furono associate.

Dopo l’attacco compiuto da Anne Hunt, descritta dai giornali dell’epoca come una “donna selvaggia”, i musei britannici adottarono una serie di provvedimenti per scongiurare il ripetersi di simili episodi.

Vennero così distribuite delle foto identificative di donne potenzialmente pericolose. La National Portrait Gallery predispose dei serrati controlli, volti ad evitare che le suffragette potessero introdurre oggetti pericolosi all’interno delle sale.

Anne Hunt, la responsabile dello squarcio al dipinto, venne inizialmente condannata a sei mesi di prigione, ma fu poi rilasciata dopo solo sei giorni.

Al momento del processo, la suffragetta disse che il dipinto avrebbe in quel modo aumentato il suo valore e la sua importanza storica, poiché onorato appunto dall’attenzione di una militante.

L’esibizione, denominata Votes For Woman, rimarrà aperta al pubblico fino al prossimo 13 maggio 2018.

Immagini The Guardian and Evening Standard.

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