Tra i reperti di maggiore fascino conservati nella sezione del British Museum di Londra dedicata alla dominazione romana in Gran Bretagna, vanno sicuramente menzionate le tavolette di Vindolanda, ovvero i più antichi documenti scritti a mano tra quelli rinvenuti aldilà della Manica.

Trattasi di un qualche centinaio di sottilissimi frammenti, derivati dal legno di betulla, ontano e quercia, che ci offrono una chiara visione di quella che era la vita delle legioni romane nelle province a nord dell’impero, e del grado di istruzione dei soldati di stanza in tale presidio.

Vindolanda sorgeva a un paio di chilometri di distanza dal Vallo di Adriano, la cui costruzione cominciò successivamente, a partire dall’anno 122 d.C., lungo la strada romana conosciuta con il nome di Stonegate.

Il contenuto delle tavolette, che furono rinvenute per la prima volta nell’anno 1973, in una zona acquitrinosa, è principalmente attinente a documenti ufficiali relativi all’attività militare, sebbene non manchino testimonianze dove emergono dettagli connessi alla vita quotidiana.

Un esempio in questo senso è la tavoletta 291, in cui si legge di un invito che Claudia Severa, moglie di uno dei comandanti, scrisse intorno all’anno 100 d.C. per invitare l’amica Sulpicia Lepidina alla sua festa di compleanno. Trattasi di uno dei documenti più antichi mai scritto da una donna nella lingua latina.

Le tavolette, relative ad un periodo compreso tra il 92 e il 102 d.C., sono scritte prevalentemente in corsivo, e rivelano come i Romani utilizzassero altri supporti oltre al papiro e al legno unito alla cera.

Fin qui è stato interpretato il testo di oltre 700 frammenti. Vedremo le tavolette di Vindolanda nelle nostra visita del British Museum in italiano.

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Foto Michel Wal

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