Quando nell’estate del 2016 lanciammo una campagna per la pubblicazione di una biografia su Virgilio Alterocca, tra gli obiettivi che ci eravamo posti c’era pure quello di far conoscere altri componenti di quella famiglia che sono meritevoli di encomio, nonché stettamente collegati alla città di Terni. Ciò nella speranza di stimolare ulteriori iniziative culturali connesse proprio alla riscoperta di tali personaggi.

A 155 anni dalla sua nascita, torniamo quindi a parlare di Francesco Alterocca, fratello minore di Virgilio, e quinto dei nove figli messi al mondo da Ferdinando Alterocca e Maria Angeli. Ovvero un ternano, ancora poco o niente conosciuto nella cultura locale, che il prestigioso Almanacco Italiano ricordò nel 1939 in termini di “benemerito educatore, geniale scrittore di argomenti pedagogici e arguto narratore per i ragazzi”.

Francesco Alterocca era nato a Terni il 18 ottobre 1862, e proprio a Terni visse fino all’età di 22 anni, prima di cominciare una proficua carriera in cui si sarebbe contraddistinto dapprima come maestro elementare e Ispettore scolastico.

A Terni, concluso brillantemente il suo percorso formativo, e conseguita la patente normale di grado superiore richiesta ai futuri insegnanti, aveva cominciato come supplente presso le scuole elementari, per poi ottenere, nel 1882, un tirocinio alla Scuola Tecnica per l’insegnamento della storia e la geografia.

A lui il fratello Virgilio aveva inoltre assegnato, sempre nel 1882, la gestione della “Libreria e cartoleria delle scuole”, sita presso il Palazzo Cesi, lungo l’attuale Corso Tacito.

Ed insieme al fratello maggiore, nell’ottica di sconfiggere la piaga dell’analfabetismo, nel 1880 Francesco aveva aperto presso via A. De Filis una scuola privata, dove impartiva lezioni agli operai privi dell’istruzione elementare e agli analfabeti desiderosi di iscriversi nelle liste elettorali. Nel 1882, Francesco ne era quindi divenuto direttore.

Un anno più tardi, ecco quindi che Francesco Alterocca prese in sposa la 22enne narnese Elena Gennari, qualificata anche lei come maestra elementare. La coppia lasciò Terni intorno all’anno 1884, quando lui accettò una cattedra di maestro elementare presso il piccolo comune di Sammichele di Bari, dove rimase per quattro anni, fino al maggio 1888.

Grande fu il rammarico della popolazione locale quando Francesco lasciò quel comune per un ruolo nelle scuole preparatorie di Bari, ed è a Sammichele che nacquero i suoi due figli Guglielmo (giornalista e archivista) e Arnaldo (letterato, poeta e docente universitario).

Nella foto in apertura, scattata da Guglielmo Alterocca, e donata dall’avvocato Roberto Roggero (pronipote del personaggio di cui stiamo parlando), sono ritratti Francesco Alterocca ed Elena Gennari, insieme agli altri figli Ferdinando (poeta, scomparso in età adolescenziale), Italico (fu colonnello dei Carabinieri) e Arnaldo (da sinistra a destra).

Nei mesi scorsi, grazie ai contatti che avevamo allacciato con l’ex Sindaco di quel paese –dott. Filippo Boscia– ed al reciproco scambio di informazioni che ne aveva fatto seguito, l’amministrazione locale di Sammichele di Bari ha poi intitolato una strada alla famiglia Alterocca, ovvero un gesto al quale avrebbe potuto magari seguire la proposta di un simbolico gemellaggio con Terni.

Il primo cittadino di Terni, che era stato contattato dal comune pugliese qualche settimana prima dell’iniziativa, si  è tuttavia limitato a ringraziare con poche righe di circostanza, confondendo peraltro Francesco con Virgilio, e denotando pertanto una reale mancanza di interesse.

Ritornando adesso a Francesco, la sua fu una carriera piuttosto itinerante; fu Ispettore scolastico a Fabriano nel periodo 1894-1900 (nel 1893 aveva ottenuto l’abilitazione all’insegnamento della pedagogia); quindi Commissario Straordinario a Orte e Ispettore scolastico per il circondario di Viterbo (1904-1908); quindi ancora Ispettore scolastico a Chiavari, cittadina ligure dove probabilmente rimase per quasi un trentennio fino alla morte, avvenuta il 30 gennaio 1938 all’età di 75 anni.

Furono decine le riviste, i quotidiani ed i periodici vari con i quali Francesco Alterocca ha collaborato, inviando racconti, novelle umoristiche, poesie, articoli sulla scuola. Tra queste si segnalano Il Messaggero, Il Capitan Fracassa, il Fanfulla della Domenica, Il Corriere dei Piccoli, la Domenica del Corriere.

Come autore di racconti per ragazzi e di volumi per la scuola, le sue prime opere evidenziano preoccupazioni relative alle metodologie ed ai supporti per l’insegnamento. Si inseriscono in tale filone i saggi che volle dedicare alle figure del filosofo e pedagogista Andrea Angiulli, al patriota Luigi Settembrini ed allo scrittore Pietro Thouar, quest’ultimo da lui considerato un autore imprescindibile nell’ambito della narrativa scolastica.

In totale sono ben undici gli scritti di Francesco Alterocca che hanno trovato pubblicazione in un volume. Di questi, solo un libro è conservato alla Biblioteca Comunale di Terni, che ribadiamo essere la sua città natale, cioè l’opera Carteggio minimo: lettere per i ragazzi. Trattasi di un lavoro in forma di epistolario, ideato per far avvicinare i ragazzi alla scrittura, in cui dei fanciulli di fantasia (spesso chiamati Guglielmo o Arnaldo come i suoi figli) raccontano le loro esperienze al maestro o ai genitori.

Ed è proprio da questo volume, uscito nel 1904, che si ha la riprova di come Francesco fosse profondamente attaccato alla città di Terni in cui era nato, nonostante se ne fosse separato da giovane per motivi di lavoro. Racconta infatti un fanciullo del Carteggio minimo a proposito di suo padre:

Il babbo ama assai Terni. Quando descrive la valle dell’energia, con i tanti suoi opifici che le danno il febbrile perenne fremito dell’acqua, del fuoco e delle macchine, egli ridiventa un ragazzo. Sa tanti aneddoti, e li racconta volentieri in vernacolo ternano. Ma poco fa, parlando della Cascata delle Marmore, si è rannuvolato e gli occhi si sono empiti di lagrime. Nel Camposanto di Terni riposano le ossa dei suoi genitori…”.

Questa è in termini generali una descrizione del concittadino Francesco Alterocca. Sappiamo che all’interno dell’ufficio toponomastica qualcuno, molto sensibile a certe cause, ha di recente invocato per lui l’intitolazione di una via, e sappiamo pure che la richiesta è stata al momento accantonata. Si teme infatti che due strade dedicate agli Alterocca possano creare confusione. Tutto ciò mentre si attende ancora la ricollocazione di via Virgilio Alterocca in un contesto più consono allo spessore del personaggio.

Che forse si possa attribuire a Francesco Alterocca uno spazio di verde pubblico o una rotonda cittadina?

Si potrebbero inoltre reperire i volumi da lui pubblicati e presenti nei cataloghi di altre biblioteche italiane, per renderli disponibili alla città presso la Biblioteca Comunale di Terni, e presentarli poi alle scuole. E si potrebbe anche pensare ad un gruppo di lavoro per ricercare le sue tante poesie, molte delle quali furono pubblicate periodicamente da riviste umbre, quali ad esempio L’Unione Liberale.

Ci auguriamo pertanto che queste nostre proposte trovino presto accoglienza. Ci sono vie a Terni dedicate ad alberi, animali e perfino costellazioni. Possibile non si riesca a ideare nulla in favore di un concittadino benemerito?

Christian Armadori

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